Lo hai probabilmente assaggiato tante volte, da solo o in famosi cocktail, ma magari non conosci ancora la storia e le origini del vermouth. In questo articolo, scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questa famosa bevanda alcolica.
Storia e origini del Vermouth
Sono state trovate informazioni riguardanti la creazione dei primi Vermouth tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, unendo la tradizione antichissima dei vini speziati all'arte erboristica. La parola "Vermouth" deriva dal tedesco Wermut, che significa assenzio, uno degli ingredienti principali nella ricetta originale. Sebbene esistano tracce di vini aromatizzati già nell’antica Grecia e nell’Impero Romano, il Vermouth come lo conosciamo oggi ha le sue radici in Piemonte, in particolare a Torino. Nel 1786 Antonio Benedetto Carpano inventò una versione moderna e più dolce di vino aromatizzato, pensata per incontrare i gusti dell'aristocrazia torinese. Da allora, il Vermouth si è diffuso rapidamente in tutta Europa, diventando sinonimo di eleganza e convivialità.
L'antica ricetta del Vermouth di Torino
Il Vermouth di Torino si distingue per una ricetta precisa e regolamentata. Secondo la tradizione, è prodotto partendo da un vino bianco di alta qualità, aromatizzato con una miscela di erbe, radici, fiori e spezie, con l’assenzio piemontese come protagonista. Le erbe utilizzate possono essere oltre 30, tra cui china, cardamomo, cannella, coriandolo, genziana, noce moscata e vaniglia. L’infusione avviene in alcol etilico di origine agricola, seguito da un'attenta miscelazione con il vino base e l'aggiunta di zucchero o mosto concentrato, a seconda del tipo di Vermouth (secco o dolce). Il risultato è un prodotto armonico, in cui la dolcezza, l’amaro e le botaniche si bilanciano perfettamente, mantenendo una gradazione alcolica tra il 16% e il 22%.
Come si fa il Vermouth
La produzione del Vermouth prevede diverse fasi fondamentali. Si parte dalla selezione del vino base, generalmente si tratta di un vino bianco neutro e poco aromatico. Allo stesso tempo, si prepara l’infusione di botaniche: le erbe vengono lasciate macerare in una soluzione alcolica per estrarre aromi e principi attivi. Questa infusione viene poi filtrata e dosata secondo la ricetta desiderata. Successivamente, l'infuso viene mescolato con il vino base, zuccherato per ottenere il grado di dolcezza voluto e stabilizzato attraverso filtrazioni a freddo. Infine, il Vermouth viene imbottigliato, pronto per essere degustato puro o utilizzato come ingrediente per i cocktail.
Le diverse tipologie di Vermouth
Non esiste un solo tipo di Vermouth: nel tempo si sono sviluppate diverse varianti, ciascuna con caratteristiche distintive.
Il Vermouth rosso, tipico di Torino, è dolce, corposo e arricchito da aromi caldi e speziati. Il Vermouth bianco, nato alla fine del XIX secolo, è più dolce del rosso ma con note floreali e vanigliate che lo rendono ideale anche per chi predilige sapori più morbidi. Il Vermouth dry, reso celebre a livello internazionale dal cocktail Martini, è invece molto meno dolce, con una spiccata secchezza e un bouquet aromatico più sottile e delicato. Ogni tipologia di Vermouth offre un’esperienza diversa e si presta a diversi utilizzi, dalla degustazione pura alla miscelazione più creativa.
Come si beve e come si serve il Vermouth
Il Vermouth è estremamente versatile. Puoi servirlo puro, come aperitivo o digestivo, oppure con una spruzzata di soda o acqua tonica per un tocco più leggero. A temperatura ambiente esprime tutte le sue note aromatiche, ma spesso viene servito freddo, magari con una scorza di limone o un’oliva come guarnizione. Il Vermouth rosso si presta a una degustazione serale, grazie alla sua morbidezza e al suo sapore ricco; il Vermouth bianco o secco, invece, è perfetto per l’aperitivo, più fresco e leggermente acidulo. Un bicchiere piccolo o un tumbler basso sono ideali per gustarlo al meglio, possibilmente in buona compagnia!
Cocktail con il Vermouth: i grandi classici
Il Vermouth è uno dei protagonisti indiscussi della mixology classica. Alcuni dei cocktail più celebri del mondo devono la loro fama proprio a questo ingrediente raffinato.
- Il Martini Dry, per esempio, unisce gin e Vermouth secco in proporzioni variabili a seconda del gusto personale, guarnito con un’oliva verde o una scorza di limone.
- Il Negroni, nato a Firenze negli anni ’20, combina parti uguali di gin, Vermouth rosso e bitter, servito con ghiaccio e uno spicchio d’arancia.
- Il Manhattan, invece, è un'icona americana a base di whisky, Vermouth rosso e qualche goccia di angostura, perfetto per chi ama sapori intensi e avvolgenti.
- L’Americano, non da meno, è un drink fresco e leggermente amaro che mescola Vermouth rosso, bitter e soda, perfetto come aperitivo estivo.
Ogni cocktail a base di Vermouth rappresenta un piccolo viaggio nei sapori, una celebrazione della convivialità e della tradizione, capace di rinnovarsi continuamente pur rimanendo fedele alle proprie origini. Esplora la sezione alcolici e aperitivi di CosìComodo e scegli il Vermouth che preferisci per creare tanti cocktail deliziosi e stupire i tuoi ospiti!